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Abbracciare, confortare e coccolare non vizia; anzi rassicura, conforta ed educa.
- 21 Agosto 2022
- Pubblicato da: Accademia
- Categoria: Blog
Dare amore a un bambino non è MAI viziarlo, è dargli ciò di cui ha bisogno
C’è chi pensa che abbracciare e prendersi cura dei bambini significhi viziarli e addirittura lo fa notare ai genitori con frasi del tipo “se lo tieni molto in braccio, lo vizierai”. La verità è che non si viziano i bambini per dare loro le attenzioni di cui hanno bisogno, per confortarli quando si sentono insicuri o per mostrare loro amore attraverso abbracci e coccole. Queste manifestazioni di affetto sono una parte essenziale dell’educazione della prima infanzia e sono essenziali per generare un attaccamento sicuro.
Il pianto nei bambini è espressione di dolore fisico o emotivo
La manipolazione implica l’intenzionalità e, quando i bambini sono piccoli, non sono in grado di usare il pianto per manipolare emotivamente i loro genitori. Infatti, uno studio condotto presso la Washington State University ha scoperto che quando i bambini piangono, di solito è dovuto a dolore fisico o emotivo; cioè, perché si sentono insicuri.
Ciò significa che lasciare un bambino che piange e non rispondere alla sua chiamata crea un grande stress per lui. Lo hanno dimostrato diversi studi, tra cui uno condotto presso l’Università del North Texas, in cui è stata monitorata l’attività dei bambini tra i 6 ei 10 mesi di età.
Questi ricercatori hanno scoperto che i bambini a cui è stato permesso di piangere di notte per addormentarsi da soli avevano livelli di cortisolo più alti rispetto ai bambini a cui non è stato permesso di piangere tanto. E la cosa più sorprendente è che quei livelli di cortisolo sono rimasti alti, anche se i bambini hanno smesso di piangere ed erano apparentemente calmi.
Il cortisolo è l’ormone dello stress per antonomasia, che è stato anche collegato all’insorgenza di problemi comportamentali nell’infanzia e persino alla maturazione ritardata in alcune aree del cervello. Al contrario, è stato dimostrato che il contatto fisico con i genitori protegge il bambino dagli effetti dello stress.
Questo perché carezze, coccole e abbracci stimolano il rilascio di neurotrasmettitori come l’ossitocina, l’ormone dell’amore e gli oppiacei endogeni, che agiscono come antidolorifici naturali. Questi neurotrasmettitori non solo contrastano gli effetti del cortisolo, ma predispongono anche positivamente il cervello a sviluppare un modello di resilienza a lungo termine.
L’attaccamento sicuro: Fondamentale per la formazione della personalità infantile
Durante i primi anni di vita vengono poste le basi del modello di attaccamento che questo bambino probabilmente porterà per tutta la vita. Se da bambino i suoi genitori mantenevano una distanza emotiva, lo lasciavano piangere frequentemente e non lo consolavano, è probabile che questo bambino finisca per pensare che il mondo sia un luogo ostile, quindi svilupperà un attaccamento insicuro e disfunzionale che lo porterà a numerosi problemi in futuro e lo renderà più vulnerabile a vari disturbi psicologici.
Al contrario, un bambino i cui genitori erano consapevoli dei suoi bisogni emotivi e sapevano come soddisfarli, svilupperà un attaccamento sicuro. Quel bambino si sentirà sicuro di scoprire il mondo e interagirà in modo più assertivo con gli altri, senza sviluppare dipendenza emotiva.
Non dobbiamo dimenticare che l’educazione emozionale inizia dal momento in cui la madre prende in braccio il suo bambino per la prima volta. Proprio in quel momento iniziano a formarsi legami affettivi. Il bambino non deve solo sentirsi protetto ma anche amato, e il modo migliore per trasmetterlo è averlo vicino ed essere attento ai suoi bisogni.
Più tardi, quando il bambino cresce, quel legame non va indebolito, ma consolidato. Per questo i genitori hanno bisogno di tanto amore, pazienza e intuito, i tre strumenti che li guideranno attraverso le emozioni negative che il piccolo sperimenterà e che non sempre sapranno esprimere adeguatamente.
In ogni caso, non dobbiamo dimenticare che educare non è solo disciplinare, è anche insegnare l’amore. Quindi coccole, abbracci e consolazioni non viziano, ma educano all’amore, al rispetto e alla gentilezza.
Autrice: Jennifer Delgado
Illustrazione: Ale Favoretti Tocaya
Traduzione: Margherita Delfini
Fonte:https://www.etapainfantil.com/abrazar-consolar-mimar-no-malcria-asegura-conforta-educa