Tutti i genitori amano molto i propri figli, questo è chiaro, non vogliamo che accada loro nulla di male e facciamo tutto il necessario per farli stare bene (lontano dai pericoli) e felici. Ma a volte esageriamo. Senza rendercene conto, non gli lasciamo fare. Quando escono da scuola e gli portiamo lo zaino perché “poverino, è stanco e gli pesa molto”; quando li vestiamo la mattina invece di lasciarli fare da soli perché “siamo in ritardo, è meglio che lo vesta io ci metto meno”; e quando quasi gli risolviamo il problema di matematica perché “deve essere molto difficile per lui e a me non costa nulla”. Sembrano piccole cose senza importanza, ma alla lunga ci portano a crescere bambini non in grado di risolvere i propri problemi.
Perché siamo iperprotettivi?
Come affermano le psicologhe Heike Freire e María Jesús Álava, i bambini sono preparati per essere autonomi e, sottolinea Freire, «sebbene fragili e dipendenti, la maggior parte dei bambini vogliono sentirsi capace di fare le cose da soli, come quando una bambina insiste nel sollevare un pacco più grande di lei o quando vuole vestirsi da sola”.
Come sottolinea Álava, “siamo noi quelli che impediscono loro di avere uno sviluppo normale, e lo facciamo a causa delle nostre paure”. La psicologa intende dire che quando prendiamo decisioni per loro, che li riguardano, in realtà lo facciamo pensando a noi stessi, alle nostre paure.
Ci sono sempre più genitori iperprotettivi e questo è dovuto anche, secondo Mª Jesús Álava, al fatto che i sentono che, a causa dei lunghi orari di lavoro, trascorrono poco tempo con i figli. E, oltre a quel senso di colpa, c’è il fatto che arrivano stanchi, senza pazienza e preferiscono fare le cose loro così da farle più velocemente.
Gli effetti dell’iperprotezione
Gli esseri umani nascono con solo il 20% del nostro cervello sviluppato. Con il passare del tempo, il cervello matura, si sviluppa, proprio grazie alle esperienze che viviamo, che sono una fonte importante di apprendimento. E cosa succede se non li lasciamo imparare da soli? Ipe-proteggendoli in modo eccessivo, stiamo favorendo quanto segue:
- Secondo Álava: “non li stiamo preparando alla vita. I bambini iperprotetti non sviluppano risorse o abilità”.
- “Stiamo impedendo lo sviluppo di competenze importanti come il problem solving, la ricerca di alternative e l’empatia“, afferma Félix Muñoz, consulente in comunicazione.
- Il neuropsicologo Álvaro Bilbao sostiene che quando facciamo le cose per loro, “in realtà diciamo loro che non sono capaci e stiamo spegnendo la struttura del cervello che dà loro il coraggio di affrontare le sfide”. Pertanto, stiamo danneggiando la loro autonomia e autostima e li stiamo incoraggiando a essere dipendenti, e quando sono più grandi non sono in grado di prendere decisioni.
- Di fronte a qualsiasi ostacolo o problema, si sentiranno frustrati perché non sono abituati.
“Cresceremo bambini timorosi, senza fiducia in se stessi che non sono in grado di affrontare le sfide della vita, e che aspettano che siate voi a risolvere quei problemi moderatamente difficili per andare avanti”, ci ha detto Noelia López Cheda.
Come smettere di essere iperprotettivi e favorire l’autonomia?
Questo è ciò che ci consigliano gli esperti:
- “Sostituiamo la paura con la fiducia e vedremo come questi ragazzi saranno autonomi, sicuri, non manipolabili e saranno felici”, raccomanda Mª Jesús Álava. Possono pensare da soli e prendere decisioni (in base alla loro età), hanno solo bisogno della nostra fiducia e del nostro sostegno.
- Insegniamo ai bambini a sentirsi frustrati: “Non possono ottenere tutto, se non permanentemente e immediatamente. Quando i bambini imparano a sentirsi frustrati, vedranno che non ci sono errori, ma spunti di apprendimento. Non diamo loro accesso a tutti i privilegi, le cose vanno guadagnate”, aggiunge Álava.
- Secondo Noelia López Cheda, bisogna porre piccole sfide, piccoli obiettivi per i bambini in modo che a poco a poco si assumano delle responsabilità. Dobbiamo lasciarli fare, anche se impiega più tempo, anche se il risultato non è dei migliori (come, ad esempio, rifare il letto) o si sbagliano. “Devono vestirsi? Bene, inizieremo chiedendo loro di mettersi un giorno solo i calzini e ogni giorno piano piano aggiungeremo dei vestiti”, aggiunge. Man mano che migliora, man mano che progredisce, il bambino si sentirà più capace, più felice. Non fare le cose che possono fare da soli. “Se risolvi tutti i loro problemi, sei tu il vero problema“, ci ha detto López Cheda.
Autrice: Ana Nieto
Traduzione: Margherita Delfini