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“Bambini, giochiamo fuori!”
- 31 Ottobre 2023
- Pubblicato da: Accademia
- Categoria: Blog
Quante volte abbiamo sentito questa frase da piccoli!
Non tanto i bambini di oggi, poiché trascorrono sempre più tempo in spazi chiusi.
Le ragioni di questa tendenza sono molteplici: le attuali pratiche sociali che coinvolgono i bambini in una moltitudine di attività extrascolastiche, lasciandoli senza tempo o spazio per il gioco, molto meno all’aperto; l’aumento del traffico stradale che minaccia la sicurezza di coloro che giocano per strada; spazi sempre più urbanizzati in cui è difficile trovare un terreno aperto, un bosco o un terreno per il gioco; l’uso del veicolo privato per la maggior parte degli spostamenti, soprattutto per andare a scuola, ecc.
Tuttavia, sempre più voci sottolineano i benefici del gioco all’aperto per uno sviluppo sano e completo dei bambini. In altri paesi, consapevoli di ciò, stanno emergendo progetti educativi all’aperto per la prima infanzia, in cui prevale lo sviluppo integrato e rispettoso dei ritmi di sviluppo dei bambini, in piccoli gruppi, rispetto all’acquisizione di conoscenze puramente accademiche, tipiche di molte delle nostre scuole tradizionali.
Identificazione olistica con la natura
Esperti di diverse discipline argomentano che il contatto con la natura in età precoce (0-6 anni) ha molti benefici per lo sviluppo infantile. Non si tratta solo dell’esercizio fisico, ovviamente più intenso, che si fa all’aperto. Ciò contribuirebbe già a prevenire l’obesità infantile e le malattie ad essa correlate, come il diabete o l’ipertensione, sempre più comuni in questa fascia di età. Ha anche effetti benefici sui bambini con disturbi dello spettro autistico, deficit di attenzione, disabilità intellettive o malattie croniche.
Ma il contatto con la natura ha effetti positivi anche su molti altri aspetti, anche per la popolazione sana. La prima infanzia è particolarmente sensibile alla natura, poiché i bambini si identificano con essa in modo olistico, integrato, si sentono parte di essa. È quindi molto utile, quando si tratta di bambini piccoli, consentire loro un contatto fisico con il mondo naturale più vicino. E quanto meno manipolato, più selvaggio, meglio è. Le esperienze sostitutive, come la natura domestica di un giardino, un orto o una fattoria, o le esperienze che implicano immagini o suoni registrati della natura o addirittura rappresentazioni di essa, senza essere dannose, non producono lo stesso effetto della natura nel suo stato più puro. Ma non è necessario che sia un luogo incontaminato: qualsiasi montagna, spiaggia, parco, terreno o terreno vuoto va bene; l’importante è che i bambini tocchino, vedano, odorino, ascoltino… che la sentano con tutti i loro sensi.
Un ragno nella sua ragnatela
A causa della loro ancora limitata capacità di astrazione, non ha senso spiegare ai bambini piccoli le grandi sfide ambientali del pianeta. In tal modo si corre il rischio di associare eventi negativi (deforestazione, distruzione dell’ozono, inquinamento, ecc.) alla natura, creando un senso di responsabilità che non sono in grado di assumere a quell’età. D’altra parte, non hanno ancora sviluppato un senso estetico della natura, quindi non ha senso mostrare loro paesaggi grandiosi. Il loro interesse è su scala microscopica, in ciò che accade a portata di mano. Per i bambini è straordinario vedere un ragno tessere la sua ragnatela, ascoltare il suono del vento, sentire la pioggia in faccia, arrampicarsi su un albero, annusare il ginepro in estate o camminare a piedi nudi sulla neve. Tutto ciò fornisce loro esperienze sensoriali intense, profonde e gratificanti a lungo termine. Li rende più attenti e concentrati rispetto a quando sono in classe.
D’altra parte, il gioco in natura, con il suo terreno irregolare e la gestione dei materiali presenti lì (rami, pietre, foglie, acqua…) stimola la loro immaginazione, creatività, linguaggio e soprattutto la loro psicomotricità, sia grossolana che fine. Le sfide fisiche e sensoriali che affrontano in questo ambiente promuovono la loro autonomia, indipendenza e capacità di cooperazione e decisione. Le situazioni di rischio che affrontano contribuiscono alla loro autoconsapevolezza e al rispetto dei limiti e delle regole. Pertanto, l’insieme di esperienze sensoriali e motorie offerte dalla natura contribuisce a uno sviluppo armonico e integrato, con gli stimoli adatti, per la prima infanzia.
Tutto questo è alla base dei progetti educativi all’aperto che esistono nel nord Europa e ispira il Grupo de Juego en la Naturaleza Saltamontes, che ha iniziato la sua attività a settembre 2011 a Collado Mediano, dove i bambini trascorrono le mattine ai piedi del Parco Nazionale della Sierra de Guadarrama.
Un sogno per loro, per le loro famiglie e per i loro educatori!
Autrice: Katia Huego
Fonte: https://cobcm.net/wp-content/uploads/Anexos/3-24-2-BIOLOGOS26baja.pdf
Traduzione: Margherita Delfini