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Mio figlio non starà rimanendo indietro?
- 11 Gennaio 2024
- Pubblicato da: Accademia
- Categoria: Blog
Essere genitori a volte è un po’ difficile. E lo è perché è faticoso, perché costa, perchéa volte ti senti uno schiavo… ma anche perché il rapporto con gli altri genitori a volte ci mette in situazioni difficili. Per me, uno dei momenti più difficili è quando sento che… “Mio figlio lo fa… il tuo no?” La verità è che da quando è nato il mio primo figlio, mi sono sempre sentito dire che… “Tuo figlio non…?” e sperimentare quella sensazione di “E se lo fanno gli altri bambini… non è che il mio è rimasto indietro?” E, anche se sono un neuropsicologo quindi so bene quale risposta dare a questi genitori e quale sia la decisione migliore per i miei figli, tuttavia non posso fare a meno di pormi la domanda…perché le situazioni sono tante…
“Non lo porti a lezione di inglese?”
– Beh no. Ha solo 9 mesi…preferirei aspettare per vedere se Trump e Pi On Yang si annientano a vicenda e torniamo al francese…
“Teresa suona già un po’ il violino. Tua figlia suonerà uno strumento, giusto?
– Beh no…almeno per quanto ne sappiamo…
“Javier sta già frequentando le lezioni di Tae-Kwon-Do. Dovresti iscrivere tuo figlio…”
-Noi Bilbao siamo sempre stati più appassionati di risse da bar che di arti marziali… la verità è che non credo sia una buona idea rompere la tradizione ora che Diego ha appena imparato a camminare e può iniziare ad andare nei bar…
-“David ha il Nintendo… È incredibile come gioca e quanto venga stimolato. Non ne compri uno per Lucia?»
– Beh no. Grazie mille, ma preferisco che giochi con la fantasia, che è quello che si dovrebbe fare a quell’età…
-“Abbiamo comprato a Miguel uno monopattino elettrico. Lo comprerai a tuo figlio?”
– Beh no. (La verità è che penso che le sue gambe non si siano ancora stancate.)
– “Ma come lo fai andare in giro con quelle scarpe? Non ha scarpe firmate?”
– “Eh no…non sa, nè vuole sapere, nè ha bisogno di sapere la differenza tra una marca e l’altra…È semplicemente molto piccolo!”
– “Maria ha già un cellulare. Gliene abbiamo lasciato uno vecchio da usare a casa… solo con il Wi-Fi. Perché non ne regali uno a tua figlia… se è fantastico?”
– Beh, perché voglio che continui a giocare e a parlare con i suoi fratelli e con noi… faccia a faccia (La verità è che si diverte tantissimo usando la sua fantasia)
– “Non festeggia il suo compleanno da Burger King?”
– Beh no. (La verità è che abbiamo festeggiato solo due feste di compleanno in modo semplice, con la torta…)
Queste frasi potrebbero suonarti familiari e forse, come me, a volte hai provato quella sensazione di “I miei rimarranno indietro?”
Può darsi, anche se la scienza mi dice di no.
E sembra di no! Ce lo svelano diversi studi che dimostrano che accelerare la crescita dei bambini non fa bene.
Innanzitutto c’è l’aspetto intellettuale. Molti esperti ritengono che la cosa più importante durante i primi anni sia dedicare il proprio tempo libero a due attività fondamentali. Da un lato il gioco libero in cui esplorano, toccano, sfogliano e danno libero sfogo al loro istinto di indagare e apprendere. D’altro canto, l’interazione e il gioco guidato con i genitori li aiuta a strutturare il linguaggio, l’attenzione, la memoria e altre funzioni cognitive come la capacità di ragionamento. Sappiamo da diversi studi che i bambini che crescono in scuole dell’infanzia con più attività accademiche (con più attività programmate) hanno un maggiore rifiuto della scuola e anche studi che indicano che i bambini che frequentano più attività extrascolastiche in tenera età hanno un rendimento scolastico peggiore.
Poi va considerato l’aspetto emotivo… sappiamo che alcuni aspetti basilari dello sviluppo sociale ed emotivo come l’attesa, la condivisione, l’aiuto agli altri o il sentirsi sicuri con se stessi si sviluppano con questo tipo di giochi. Non solo… sappiamo anche da studi come quello condotto dallo psicologo Joseph Allen che instillare atteggiamenti adulti nei bambini dall’infanzia alla pre-adolescenza non è una buona strategia. Nello specifico, questo psicologo ha scoperto che i bambini che iniziano a usare i videogiochi prima, che indossano abiti da adulti, che festeggiano i loro 5 anni con attività più tipiche degli 8 anni, che guardano film per adulti e che generalmente vedono la recitazione come normale e impegnarsi in comportamenti di bambini più grandi della loro età… tendono ad avere più problemi con l’adattamento sociale e il comportamento. Nello specifico, maggiori problemi con il consumo di alcol, droga, criminalità e problemi socio-lavorativi nella vita adulta.
Il motivo di tutto ciò sembra chiaro. Se non approfittano degli anni dell’infanzia per giocare come bambini e padroneggiare i comportamenti infantili difficilmente riusciranno a padroneggiare i giochi e le interazioni degli adulti. Un pensiero molto semplice e logico, ma che a molti genitori sfugge.
Non bruciare le tappe con i tuoi figli. Non avere fretta di farli crescere. Non aver paura che rimanga indietro se non fanno le cose da grandi, perché ciò di cui il loro cervello ha bisogno quando sono neonati o bambini è fare e godersi le cose.
Ciononostante tutto, lo sai anche tu, ma continuerà a succedere che ti chiederai se non lo stai lasciando indietro.
Anche a me capita ancora spesso, soprattutto quando vedo un bambino che impara o fa cose che il mio non fa ancora (o non farà mai) e mi ritrovo a chiedermi…”sta rimanendo indietro?” La verità è che non lo so. Forse è così… però il mio modo di essere e la mia formazione mi dicono di dare ascolto alla scienza e al mio buon senso. E tutto questo mi dice che i miei tre figli (non importa se accelero la loro crescita o semplicemente lascio passare il tempo) diventeranno senza dubbio bambini, adolescenti e adulti… Quello che non potremo mai fare è tornare indietro nel tempo e regalare loro l’opportunità di godere dell’innocenza, della fantasia, dell’entusiasmo e della curiosità dei primi anni di vita.
Autore: Alvaro Bilbao
Fonte: https://alvarobilbao.com/se-estara-quedando-atras?fbclid=IwAR124BpfZcdfq6Nf6JL4jGWmVS6JmZ1tzru2yn8iLmP3_Yj0vpWC3emqBQc
Traduzione: Margherita Delfini