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Cosa fare quando tuo figlio è arrabbiato e ti picchia?
- 29 Agosto 2022
- Pubblicato da: Accademia
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Cosa fare per accompagnare i bambini in un momento di aggressività dovuto a emozioni come la frustrazione
Le famiglie spesso si sentono sopraffatte quando il loro figlio o figlia si arrabbia e picchia. Spesso esprimono grande preoccupazione per l’aggressività dei bambini e sentono persino imbarazzo per quello che penserebbero gli altri genitori. In quel momento ci si sente frustrati, pensiamo a cosa stiamo facendo di sbagliato, se poi a casa non li picchiamo!
In questa occasione vorrei parlarvi, basandomi sulla mia esperienza di guida e mamma Montessori, di bambini che picchiano quando si arrabbiano. E nel farlo terrò conto dell’età dei bambini.
Bambini tra i 3 e i 4 anni
Per i bambini al di sotto dei 3 o 4 anni, picchiare è una risposta primaria e istintiva alla rabbia, alla frustrazione, alla paura. È una risposta naturale di protezione e difesa. Può verificarsi anche quando provano altri tipi di emozioni come la gioia, così intensa da farli traboccare.
In questo senso, se tuo figlio o tua figlia hanno 1, 2, 3 o 4 anni, e ti picchia quando si arrabbia, potresti tenere presente le seguenti linee guida:
- Che tuo figlio o tua figlia picchia non significa che sei un genitore permissivo, né che il bambino stia imitando il suo ambiente.
- Il bambino sta ancora imparando a conoscere sé stesso e ciò che lo circonda. Sta mettendo alla prova la sua forza, le sue capacità e il potere delle sue mani. Parte di questa conoscenza passa attraverso l’esperienza di come funzionano le relazioni sociali.
- Infatti migliaia di anni fa nessuno chiedeva cose per favore, né c’erano certe regole di cortesia. Ci si muoveva in modo molto più primitivo e animalesco. Nel corso della storia, l’umanità ha vissuto tutti i tipi di guerre e conflitti, e abbiamo capito che esiste un modo per vivere in armonia. Abbiamo imparato che la violenza provoca sofferenza e mentre il rispetto genera armonia. Per comprendere tutto ci sono voluti migliaia di anni. Ciononostante, molti adulti ancora non lo comprendono. Un bambino, privo di esperienze, conoscenze e che non ha ancora sviluppato empatia, ha bisogno di tempo per integrare ciò che all’umanità ha richiesto secoli.
- Non possiamo aspettarci che dopo aver detto a un bambino “non picchiare”, smetta automaticamente di farlo perché ha bisogno di accumulare esperienza. È un processo di apprendimento che dipende molto dal livello di sviluppo e maturità del bambino e anche dalle circostanze e dai cambiamenti che lo circondano. Fingere che un bambino smetta di picchiare da un giorno all’altro è come fingere che impari a parlare da un giorno all’altro. Ogni bambino vive il rapporto con il proprio ambiente in modo diverso e ha bisogno di un tempo diverso per imparare.
Se lo viviamo come un processo e comprendiamo che hanno bisogno di tempo per capire i propri sentimenti, cosa provocano le loro azioni e i sentimenti degli altri, lo vivremo in un modo molto più consapevole e rispettoso. E il primo passo è capire perché i bambini picchiano quando si arrabbiano.
Una volta compreso che far sì che i bambini a smettano di picchiare quando si arrabbiano è un processo, possiamo parlare di ciò che può aiutare le cose a fluire.
Ricorda i seguenti punti:
- Che i bambini facciano esperienze per capire e ordinare i sentimenti. È inutile isolarli per far sì che non picchino.
- Possiamo esercitarci con loro “a freddo” (quando non sono arrabbiati). Affrontare una situazione complessa è più facile se in precedenza hai avuto il tempo di allenarti.
- In questo processo di apprendimento è importante che tuo figlio o tua figlia si senta compreso. Punirlo, rimproverarlo gli trasmette il messaggio che non gli è lecito arrabbiarsi e picchiare e che soprattutto le persone che lo amano e gli sono vicine sono quando è felice e calmo. È importante che quando si arrabbia, si sente frustrato o triste, sente che lo capiamo e che lo guidiamo con affetto e amore, mostrandogli alternative rispettose alla violenza. Ad esempio, mostrargli che le cose si chiedono o esprimono con le parole e non con schiaffi, morsi o calci.
- Fondamentale anche l’ambiente che il bambino ha intorno e l’esempio che gli diamo noi adulti. Se c’è caos, tensione e conflitto nel suo ambiente, è naturale che il bambino si interiorizzi quel conflitto e lo esprima in situazioni che non hanno nulla a che fare con esso: un quadro si rompe e io picchio mio fratello come risposta.
Cosa fare in modo affinché i bambini non picchino quando si arrabbiano
È difficile fornire raccomandazioni standard per garantire che i bambini non picchino quando sono arrabbiati, perché ogni bambino è diverso e perché anche le situazioni di solito sono completamente diverse. Per esempio; può capitare che un bambino abbia picchiato tutto il pomeriggio, o che lo abbia fatto quando è stato a sua volta picchiato, oppure potrebbe essere la prima volta che lo fa.
Ciò che è universale è che queste situazioni, qualunque esse siano, devono essere accompagnate dal rispetto e non dalla violenza… Perché urlare, picchiare, punire o umiliare un bambino che picchia è totalmente incoerente, controproducente e contraddittorio.
“Dato che hai picchiato Sara, vai all’angolo a pensare.” Bambini e bambine molto spesso picchiano quando si sentono esclusi, frustrati e poco importanti. Punirli o umiliarli in questo modo non fa che rafforzare la credenza che avevano.
- I bambini hanno bisogno di sentirsi importanti, integrati e amati nel loro sviluppo perché per essere in armonia con la società dobbiamo prima essere in armonia con noi stessi.
- È importante comprendere che gli adulti non possono assumere il ruolo di giudice. I bambini hanno bisogno di imparare a identificare le proprie emozioni, di sviluppare empatia e capire come si sentono gli altri quando picchiano loro e imparare a cercare soluzioni pacifiche attraverso il dialogo. Quando emetto la sentenza: “la palla è di Michele” c’è sempre un bambino che lo viva come ingiusto e sicuramente non prova armonia, ma ancora più invidia e rifiuto verso l’altro bambino.
- Mettiti all’altezza del bambino. Guardalo negli occhi. Parlagli con un tono morbido e deciso.
- Cerca innanzitutto la calma di tutti i bambini coinvolti nel conflitto mediante abbracci, carezze e parole di incoraggiamento, invitali a bere acqua, a fare un respiro.
- Evita di cercare colpe, di additare, di etichettare e dare giudizi.
- Chiedi a tutti i soggetti coinvolti come si sentono, convalida le loro emozioni: ‘Sei arrabbiato perché vorresti avere la palla? Ti capisco’.
- Chiedi loro di cosa hanno bisogno per sentirsi meglio. Se non esprimono nulla o non sanno, puoi dare loro idee o suggerimenti: “Mettere del ghiaccio ti aiuterebbe a sentirti meglio?” La partecipazione di tutti i bambini coinvolti a queste soluzioni li aiuterà a capire ed elaborare ciò che è accaduto. Nell’esempio appena menzionato, un bambino potrebbe mettere del ghiaccio sull’altro.
- Invita il bambino aggredito ad esprimere che non gli è piaciuta quella situazione. Puoi anche chiedergli dove fa gli male e accompagnarlo a esprimere le sue emozioni, nominandole e convalidandole.
Quando i bambini di età superiore ai 4 anni picchiano i genitori o gli amici
Se tuo figlio ha più di 4 anni, devi sapere che questo tipo di comportamento violento potrebbe essere un segnale di sofferenza o disagio interiore che esprime al mondo come può.
Le ragioni per cui un bambino picchia quando è arrabbiato possono essere dovute a: cambiamenti a cui non si è adattato, ritardo nello sviluppo del linguaggio, tensioni in casa o altre difficoltà. Va detto che possono anche mostrare aggressività per mancanza di routine e presenza per lungo tempo e anche per consumo eccessivo di schermi.
In ogni caso, come nella fase precedente, bisogna lavorare su ciò che causa questa aggressività.
Motivare e incoraggiare i nostri figli, in modo che si sentano più vicini a noi, strutturare le loro giornate e dare loro esempi con un ambiente e un comportamento armoniosi e rispettosi è fondamentale.
Se più grandi di età, possiamo sederci e parlare con loro e cercare soluzioni. Ci sono tre passaggi cruciali per risolvere i conflitti con i bambini che già parlano correntemente.
– Cosa è successo?
– Come ti sei sentito?
– Di cosa abbiamo bisogno per sentirci meglio?
Dai la priorità alla connessione e alla motivazione per prevenire questo tipo di comportamento aggressivo che appare quando si sentono arrabbiati. Quando un bambino è in pace con sè stesso, può sentirsi in pace con gli altri.
Autrice: Marta Prada
Traduzione: Margherita Delfini