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IL TEATRO: UNA NECESSITA’ EDUCATIVA ANCHE SECONDO LE NEUROSCIENZE
- 19 Agosto 2022
- Pubblicato da: Accademia
- Categoria: Blog
Non possiamo negare che le diverse varietà artistiche siano radicate nello sviluppo dell’essere umano sin dalla nascita: come impara il bambino se non disegnando, cantando, ballando, correndo o giocando? – e ciò costituisce una necessaria ricompensa per l’apprendimento del cervello – chi non è mai stato emozionato ad ascoltare musica, guardare un film o leggere una poesia? E oltre al loro impatto, in generale, sulla memoria, sulle emozioni o sulla creatività, le arti ci consentono di acquisire una serie di competenze e routine mentali essenziali per l’apprendimento di qualsiasi contenuto curricolare e che sono in linea con la natura sociale del essere umano Perché siamo programmati, dalla nascita, per interagire con altre persone e apprendere attraverso il potente meccanismo di imitazione.
Fantastici neuroni specchio ! E sulla scoperta di questi neuroni specchio, il famoso regista Peter Brook, ha commentato che le neuroscienze stavano cominciando a capire ciò che il teatro aveva sempre saputo: “il lavoro dell’attore sarebbe inutile se non potesse, al di là delle barriere linguistiche o culturale, condividono i suoni e i movimenti del proprio corpo con gli spettatori, rendendoli così parte di un evento che dovrebbero contribuire a creare”(Rizzolatti e Sinigaglia, 2006).
Fornisce un sentimento di libertà accompagnato da responsabilità.
La nostra esperienza personale ci consente di identificare una serie di fattori che, a priori,
crediamo che il teatro possa migliorare e che possiamo integrare negli elementi di base che caratterizzano
la neuroeducazione:
Plasticità cerebrale: se il nostro cervello modifica continuamente la sua struttura e funzionalità come risultato della sua attività, non possiamo etichettare gli studenti. Molti di loro hanno trovato a teatro una valvola di scarico che ha permesso il miglioramento del loro concetto di sé.
Emozioni: gli studenti in teatro sono generalmente più motivati rispetto alle lezioni tradizionali a causa della loro partecipazione ad attività esperienziali. La condivisione con altri colleghi consente loro di controllarsi, migliorare la comunicazione e entrare maggiormente in empatia.
Attenzione: ricreazioni teatrali consentono di ottimizzare le diverse reti attenzionali (allerta, orientativa ed esecutiva). Molto importante è il caso dell’attenzione del dirigente, perché lo studente deve attendere il proprio turno specifico per partecipare al processo. E sappiamo anche che i deficit di attenzione possono essere migliorati con l’esercizio.
Memoria: la pratica continua nello studio di sceneggiature teatrali suggerisce che gli studenti possono migliorare un certo tipo di memoria. Esercizio: a teatro c’è l’apprendimento attivo attraverso il movimento e sappiamo già che questo è molto benefico per il cervello. Inoltre, l’uso dei gesti corporei nella comunicazione non verbale può avere un impatto positivo sull’apprendimento (cognizione incarnata).
Gioco: la sfida associata al gioco e il feedback fornito durante il gioco, due dei suoi elementi fondamentali, facilitano l’apprendimento e si verificano anche a teatro. Quando gli studenti partecipano allo spettacolo, sentono di suonare.
Creatività: gli studenti, come conseguenza della loro educazione teatrale, collegano l’apprendimento al mondo reale e acquisiscono un aspetto nuovo, più ampio e più profondo che ha un impatto diretto sullo sviluppo della loro creatività.
Cooperazione: il teatro consente di acquisire una serie di competenze emotive essenziali per la cooperazione e in linea con la natura sociale dell’essere umano.
Sfortunatamente, mentre gli studenti passano attraverso le fasi educative, entrano nel mondo delle materie create dagli adulti,
visibilmente gerarchiche, spesso decontestualizzate e lontane dal mondo reale.
Tuttavia, uno dei grandi insegnamenti delle neuroscienze è che le emozioni sono essenziali per un apprendimento efficace.
Quando le porte e le finestre della classe si aprono alla realtà, è più facile trovare la motivazione necessaria
per l'apprendimento. E la realtà umana, dalla nascita, è che abbiamo bisogno di interazione con altri cervelli.
Qualcosa che accade nel teatro, uno spazio d'azione condiviso in cui il sistema neuronale specchio spettatore
viene attivato osservando le azioni degli attori con intenzioni specifiche che rendono lo spettacolo un vero
cervello condiviso. Per questo, e molto altro, il teatro è una necessità educativa.
Articolo di Jesus C. Guillen tratto da https://escuelaconcerebro.wordpress.com/2016/04/20/el-teatro-una-necesidad-educativa/?fbclid=IwAR1h