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Spesso io e Paolo ci troviamo a riflettere su come stanno i nostri figli, su come stiano cambiando, su come si modificano i loro bisogni. E mi sorprendo a sorridere pensando che passiamo la vita a fare in modo che ai figli non manchi niente, e le notti a temere che abbiano troppo.
di Giordana Ronci
Li guardiamo crescere e non sappiamo se sia più grande la gioia o la paura che la loro autonomia genera in noi. Perché è bello vederli andare spavaldi incontro alla vita, ma sappiamo benissimo quanto questa meravigliosa avventura possa essere pericolosa, quanto possa ferire in profondità.
E da un certo punto in poi non ci sarà più la magia del seno che tutto consola o il bacio magico che fa passare la bua. Non potremo fare altro che stare vicino a loro, mentre attraversano la tempesta. Fargli sentire che ci siamo, lasciando che affrontino da soli fulmini e saette. E l’idea che corrano incontro alla propria storia è inebriante e terribile al tempo stesso.
Perché non sappiamo cosa succederà e loro sono quanto di più prezioso abbiamo al mondo, sono pezzi dei nostri cuori che se ne vanno in giro per il mondo. Eppure sappiamo che la magia della vita è anche questo ignoto. Confidiamo nella saggezza dell’Universo, ci ripetiamo che tutto andrà come è giusto che vada, che saranno felici e faranno grandi cose.
E quando la paura ci assale ci facciamo coraggio a vicenda, stringendoci stretti, mamma a papà, come la prima volta che li abbiamo tenuti in braccio, con gli occhi pieni di amorevole meraviglia, inebriati dal loro profumo di miracolo appena compiuto, certi che questo abbraccio pieno di amore li proteggerà ovunque vadano e qualunque cosa accada.
E anche se qualche lacrima ci riga il volto, è solo per la gratitudine di avere nel cuore tutto questo, di sentire nell’anima un amore così forte da essere confusi e storditi come quando eravamo adolescenti.
I figli ci stanno insegnando a crescere. A non avere paura, ad amare più forte che mai, ad avere fiducia nell’infinita bellezza della vita, nell’innegabile saggezza dell’Universo.